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Diario
24 aprile 2010
Grecia e Roma viste con gli occhi dell’Islam
L’ultimo libro di Marco Di Branco, realizzato con il contributo del Cnr, getta
nuova luce sull’influenza che la cultura classica esercitò nei confronti
dell’Islam dei primi secoli. Uno studio utile anche per comprendere le attuali
relazioni tra musulmani e Occidente.
Non solo scienza e filosofia.
L’Islam delle origini ha attinto e tratto ispirazione anche dall’arte, dalla
letteratura e dalla storiografia greca e latina, usando spesso fonti cristiane.
È quanto conferma il saggio ‘Storie arabe di Greci e di Romani - La Grecia e Roma nella
storiografia arabo-islamica medievale’, scritto da Marco Di Branco e stampato
con il contributo del Dipartimento patrimonio culturale (Dpc) del Consiglio
nazionale delle ricerche. Il libro, pubblicato da Plus Pisa University Press, è stato presentato il 31 marzo presso
la Società
geografica italiana (Palazzetto Mattei in Villa Celimontana - Via della
Navicella, 12 - Roma). “È la prima volta che un saggio
esplora la cultura greca e romana dal punto di vista della storiografia
arabo-islamica medievale fra l’VIII e il XIV secolo”, afferma Roberto Reali, del
Dpc-Cnr. “Per il mondo arabo la traduzione dei classici non è una mera curiosità
culturale, ma un vero e proprio strumento di conquista intellettuale, che corre
parallelo a quello militare. Il califfato abbaside, per proclamare la
superiorità della cultura islamica rispetto a quella romana, addebita alla nuova
religione cristiana l’oblio della grecità classica, di cui il nuovo impero
musulmano si appropria a fini politici di conquista”. Lo studio mostra come traduttori
e studiosi assimilarono le storie, riproponendole attraverso il filtro della
cultura araba. Indicativa di questa operazione è la descrizione della Roma
imperiale: “Essa possiede tre lati sul mare: l’orientale, il meridionale e
l’occidentale (…) Vi sono inoltre quarantamila bagni. Nella città si trova una
chiesa paragonata al Sion di Gerusalemme, la cui lunghezza è di un miglio”.
“Questa descrizione - prosegue Reali - richiama evidentemente non Roma, ma
il corno d’oro e la chiesa di Santa Sofia a Costantinopoli. Quella che può
sembrare però una identificazione errata è il sintomo di una ‘utile’ confusione
tra la Roma
latina e quella d’Oriente”. Dalla leggenda di Alessandro
Magno, assimilato al continuatore della dominazione egiziana attraverso
l’espansione dell’ellenismo nelle terre appena conquistate dall’Islam, alla
conversione di Costantino, il libro ricostruisce l’universo greco-latino
attraverso gli occhi del mondo arabo, offrendo un punto di
osservazione privilegiato anche per leggere e interpretare le dinamiche
contemporanee del rapporto fra musulmani, Occidente e cristianesimo. Singolare
anche notare come, “parallelamente, nel momento in cui l’interesse dei musulmani
nei confronti della cultura greco-latina si svincola da finalità politiche, il
mondo islamico inizia la codificazione della legge religiosa, la sharia”,
conclude Reali. All’incontro, moderato da Tullio
Gregory, hanno preso parte Roberto de Mattei, vicepresidente del Cnr e Franco
Salvatori, presidente della Società geografica italiana. Tra gli esperti, sono intervenuti padre Maurice Borrmans, direttore del Pontificio Istituto di studi
arabi e di islamistica, Carmela Baffioni, storica della filosofia islamica,
l’imam Yahya Pallavicini (Comunità Religiosa Islamica) e Gianfranco Fioravanti,
storico della filosofia medioevale.
Fonte: Ufficio Stampa CNR Foto tratta da: www.iraqweb.it
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islam
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| inviato da Zadig il 24/4/2010 alle 2:5 | |
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